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Il canto, silenzioso o rumoroso di un’urgenza, quella di portare agli occhi di tutti la realtà dei fatti, una realtà caotica, non di uomini forti e possenti, ma fragili, in attesa, irrequieti, che si recano nei postriboli, che non sanno più comunicare, masse di forme umane svuotate della propria essenza più profonda, che lottano e combattono una guerra in cui a morire è la stessa umanità.